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Thursday 19 March 2015

Prime impressioni (di settembre?): Crema Viso allo Zafferano S'alchemissa, o sulla passione per l'agiografia.

Buongiorno puellae,
una Lisistratona in piena forma e incredibilmente non sdraiata sul letto vi augura un buon San Patrizio: dedicatevi alla sacra arte della sbronza molesta di Guinness, intonato l'inno irlandese e andate a corteggiare ragazzi/e di Galway. E praticate l'Irish Yoga. Tanto Irish Yoga!
Oggi vi parlerò brevemente di una crema che ho ricevuto dal carinissimo store di S'alchemissa, gestito da una giovanissima biologa di nome Sara. Già per il fatto che condivida il mio nome, mi sta subito simpatica. E a pensare che mia madre voleva chiamarmi Tania e mia nonna Barbara (perchè sono nata il giorno di Santa Barbara, patrona dei minatori e martirizzata per decapitazione a causa della denuncia del proprio padre. Non esattamente un nome di buon auspicio, che diamine!)

Quattro parole (o cinque o sei, anche...) sull'azienda: S'alchemissa è una giovanissima azienda, che prende il nome dal nome sardo del fiore dello zafferano, ma nel suo fornitissimo store trovate i fior fiori dei marchi italiani in circolazione, con un'occhio di riguardo per quelli sardi nostrani, prodotti fatti dalle nostre zampine con le nostre piantine. Urrà! Ogni singolo brand è stato testato e usato a lungo dalla nostra capitana, quindi potete andare certe: niente robaccia scadente nel suo magico spazio! S'alchemissa non è solo un giovane eco-bio shop che si affaccia sul web, ma è anche una deliziosa azienda che produce da sé i propri prodotti. E qua arriva la nostra crema per il viso:








La confezione è di plastica piuttosto robusta e compatta, io la butto dentro la valigia e la tratto sempre malissimo e non ha ancora un graffio, miracolo! Sarà opera di Santa Barbara che protegge questa confezione dai bui meandri della mia borsa.
 La crema è, inoltre, protetta da un piccolo tappino che evita che il contenuto si spalmi in ogni pertugio, genialata incredibile dal momento che la crema è molto liquida e il rischio di spandersi ovunque è alto, quasi quanto quello che corro io ogni giorno di sbattere il mignolino del piede nel maledetto comodino, che mia madre insiste nello spostare dalla sua originaria posizione perché "è più carino così". Andatele a capire le mamme... 

Veniamo ora al prodotto: è una crema liquida di facile assorbimento, ne basta un goccino per tutto il viso e si asciuga in tempo record, perciò la uso felicemente come base per il mio quotidiano stucco veneziano a base di fondo minerale e quattro preghiere agli tutti dei pagani della bellezza che conosco. E la fantastica Santa Barbara!
Ha un colorito giallognolo, dovuto alla presenza dello zafferano, che ha un sacco di benefici sulla pelle. E io che me lo mettevo in abbondanza solo dentro al risotto.
Lo zafferano (viene impiegato la varietà s'Argida DOP) è 'na roba figa, : è un potente antiage e apporta luminosità e freschezza alla pelle, combattendo tenacemente i radicali liberi. Sono queste le cose che ho notato sin da subito in questa cremina.
Partiamo dal presupposto che ho una pelle piuttosto secca e sempre stanca e grigiastra. Non un gran bel vedere. Dopo due settimane, queste crema mi ha nutrito la pelle e ha fatto sparire il solito grigiore, dandomi una bella luce al viso. Che giuoia! 
Attendo di darvi maggiori informazioni, dopo che l'avrò usata ancora per un altro mesetto. Sempre se non mi spezzo prima in qualche posizione dell'Irish Yoga.
Ecco qua l'inci: 
Aqua, Cetearyl Alcohol, Olea Europaea Fruit Oil, Butyrospermum Parkii Butter, Vitis Vinifera Extract, Glycerin, Glyceryl Stearato, Hydrolyzed Grape Fruit, Vitis Vinifera Seed Oil, Potassium Palmitoyl Hydrolyzed Wheat Protein, Xanthan Gum, Pectin, Sodium Dehydroacetate, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Calendula Officinalis Flower Extraxt, Limonene, Rocopherol, Helianthus Annuus Seed Oil, Citrus Aurantium Dulcis Flower Oil, Citric Acid, Crocus Sativus Flower Extract.
Niente male, vero?

E voi dolci fanciulle leggiadre conoscevate questo marchio? Prediligete anche voi i prodotti nostrani? O siete delle esterofile senza cuore?
Vi mando un mega abbraccio alcoolico,
Vostra -ich! ich!- Lisistrata ubriacona.

Edit: Oggi, in realtà, è il 19. Sempre sul pezzo! Buona festa del papà! 

Thursday 12 March 2015

Tonico Astringente Antos, o sulle mimose e il mio animo bucolico.

Hola puellae carissime,
vi scrivo dal mio letto di morte & disperazione (Ho notato che vi scrivo sempre dal letto. Sembro una poltrona di prima categoria, ma la realtà è che amo scrivere a letto, lo trovo ispirante. Davanti a me ho pure la finestra dove stalkero gli uccellini e mi sento così in pace con la natura & incredibilmente bucolica. Titire, tu patulae recubans sub tegmine fagi... ). La primavera sta arrivando. Per me è una tragedia, gioisco della morte delle mezze stagioni, anzi, se fosse per me sarebbe sempre estate, possibilmente con 50 gradi all'ombra. I pollini... li vedo, sono in giro, si fanno beffe di me e dell mio naso, che ha iniziato la sua battaglia personale contro quelli provenienti dalle malefiche mimose in fiore. L'ORRORE, L'ORRORE.
Perché per festeggiare la donna hanno scelto un fiore così allergenico e puzzolente? Qualcuna di voi saprebbe darmi qualche spiegazione in merito?
La recensione di oggi, care mie puellae ruspanti, verte su un altro prodotto EGOBIO. Sì, diciamo che mi sto lentamente convertendo all'eco-bio, complice sia la facilità di reperimento dei prodotti (finalmente!), sia l'offerta accresciuta, che ha provocato un'interessante concorrenza a suon di offerte e prezzi vantaggiosi (questa frase andrebbe letta con la voce di mio fratello, economista in erba e lettore del Sole 24 Ore al cesso. Spero non mi legga mai.)

N.d.S. I miei due centesimi sul mio rapporto con il mondo EGOBIO: I miei capelli continuano a ribellarsi e a fare muso duro contro tutto e tutti, ad eccezione del solito shampoo Aveeno, che uso da quando ero poppante. Penso che i miei capelli abbiano la sindrome di Peter Pan, capiteli. Su corpo e viso trovo che i risultati siano stupefacenti, mi sento in pace col pianeta, vestita dagli uccellini e pettinata dagli scoiattoli. Ho già recitato il primo verso delle Bucoliche? Sì? Andiamo avanti.



Foto assolutamente poco professionale con i segni del maledetto smalto semipermanente che non riesco a mandare via. Il mio incubo. Questa, comunque, è la confezione, il dosatore lo amo, permette di diluire bene il prodotto.
Il prodotto in questione è il tonico astringente targato Antos. Questa marchio mi era sconosciuto fino a qualche tempo fa, finché non ha pensato il bellissimo store online di Debora a colmare questo vuoto ontologico. Ad un prezzo molto piccolo, ho trovato un interessante tonico.
Antos, piccola azienda dalle confezioni piuttosto spartane, ha nella sua linea di prodotti per lo skin care una serie di tonici per tutti i vari di pelle. Io ho preso quello per pelle grassa, dalle proprietà astringenti. A questo punto, dovrebbe partire dalla regia la pernacchiona. Non ho la pelle grassa, affatto, anzi, è secca come l'hamburger della McDonald's, per intenderci. Temo di decompormi da un giorno all'altro.
C'è un motivo, vi posso spiegare: scelsi di acquistare comunque questo tonico per usufruire delle sue proprietà astringenti e purificanti in un momento in cui i miei pori erano dilatatissimi ed ero piena zeppa di impurità. Dovevo correre ai ripari!
Dunque, andiamo in ordine. Il prodotto si presenta in una confezione bianca senza cuoricini, fiorellini e altre storie. Duro e puro. Così ci piaci, Antos! L'odore non è dei migliori, sa di patate al forno e casa di nonna. Ho avuto un po' di difficoltà all'inizio, perché, sebbene ami i profumi pungenti e aspri, questo era davvero insopportabile. Col tempo mi ci sono abituata, complici i risultati che vedevo sulla pelle. Non so dirmi se opacizzi, non ho problemi di litri di sebo in eccesso per fortuna, però trovo che affini davvero la grana della pelle, la purifichi e la lasci ben pulita. A lungo andare, mi seccava la pelle, ma d'altronde è normalissimo, dato che non è adatto alla mia tipologia. Non gliene faccio assolutamente una colpa, nè lo ritengo un difetto. Ho risolto il problema diluendolo con un po' di acqua di rose e pace all'anima di Pio IX. Posso dirvi che così facendo ho trovato il Nirvana. Silvestrem tenui musam meditaris avena...
Adesso, dopo svariati mesi d'utilizzo, è giunto al canto del cigno, purtroppo. Non so dirvi se lo ricomprerei, il prezzo è ottimo, si aggira sulle 4 euro, ma sono troppo incuriosita da altri prodotti e forse prediligo più i vari idrolati che posso abbinare da me (ultimamente sto usando l'idrolato di rosa abbinato a quello di lavanda).
In compenso, se avete la pelle grassa o avete problemi di pori dilatati e altre impurità, questo prodotto è davvero fenomenale, prendetelo senza troppi indugi! Vi ritroverete una pelle prima di tutto più compatta, più liscia e pura, e in secondo luogo pronta per essere infilata nel forno insieme alla patate, tanto profumerete di rosmarino. Scherzavo. Non fatelo sul serio, lasciate queste pratiche estreme alle sorelle Lisbon, vi prego.
Per concludere vi riporto l'inci: 
aqua, aqua hamamelis virginiana, aqua salvia officinalis, rosmarinus officinalis extract,sodium levulinate, sodium anisate, limonene, linalool.
Avete provato questo tonico? Vi piace l'odore? E se andassi in giro a distruggere mimose col mio tenue flauto campestre? Non oso pensare al beneficio che darei alla civiltà, grazie ad una cotale impresa eroica!
Bacini smocciolosi,

vostra Lisistrata

Wednesday 4 March 2015

MAC Kinky (LE Kinky Boots), o la buona polemica si vede dal mattino.

Buongiorno puellae,
qua in provincia di Tunisi, oggi splende il sole e ci sono 20 gradi, è già una giornata primaverile e dovrei essere già fuori in bikini a prendere il sole, come ogni Marissa Cooper che si rispetti.
E invece no, sono qua sdraiata a letto a poltrire, assolutamente non pronta per la prova bikini e intenzionata a proseguire lungo questa via, fatta di perdizione e grassi insaturi.
C'è un buon motivo per cui non sto andando a fare la fotosintesi clorofilliana in giardino: vi devo parlare di una recente (insomma...) scoperta nel mio beauty.
Premessa: detesto le limited edition di MAC, non riesco manco a cogliere il perché il loro concetto di limited edition non sia essere "limited" nel tempo, ma sia invece il ben più inquietante "limited" nelle unità a disposizione. Avete davvero così difficoltà a sostenere la spesa di 1000 pezzi in più, cari? 
Ecco come va a finire questa sordida storia: ogni mattina, il primo del mese, in vista dell'uscita dell'ennesima edizione limitata in Italia (in Germania non se le calcolava nessuno. LOL), una ragazza si sveglia e sa che dovrà stare tutta la notte a caricare il sito MAC, sa che dovrà sacrificare agnelli di latte sull'altare della dea Afrodite Rossettifera, o massacrare gli-amici-di-mariadefilippi ai disgraziati che lavorano negli MAC stores e altre pratiche sadiche. Tutto questo per potersi accaparrare una limited. Un rossetto limited, badate bene.
Col boom della moda dei rossetti, noi rossettomani di vecchia data siamo costrette alla brutale pratica dei preordini, siamo costrette a vivere con l'ansia di non poter beccare quel pezzo che tanto adoravamo, non riusciamo più ad ottenere ciò che volevamo perché le nuove leve prendono 10 mila colori a cazzo tutti assieme, prese dalla voglia delle limited. Li rivendono ovviamente, perché la metà di loro compra colori improbabili salvo poi accorgersi che non gli sta bene. Cara, pensavi davvero che quel viola scuro prugna ti potesse star bene o che potessi uscirci in giro con nonchalance, se non sei abituata? La coscienza dentro di te dice che sei vittima della moda. Lascia quel rossetto nello stand, in modo che chi veramente sia convinto di usarlo possa farlo. Le più oneste, accortesi dell'errore, lo rivendono a prezzini. Le più stronze furbette a 50 euro. Purtroppo non esiste ancora l'eugenetica intellettiva.
Questa premessa rancorosa e fatta con la schiuma alla bocca mi serviva per spiegarvi una cosa. Sono riuscita a beccare una limited edition con calma, due settimane dopo che era uscita e pure sul sito online.
Di che parlo?






Sì, non ho ancora imparato a fare la foto prima di usarlo.


YEEEAAAHH! MAC Kinky fa parte della limited edition dedicata a Kinky Boots, fantastico film spassosissimo, che la casa canadese ha voluto lanciare in occasione dei 10 anni dall'uscita dal film.
Nessuna si è cagata questo rossetto. A parlare a suo favore fu Federica, che mi suggerì di prenderlo. A fine mese, con tutta la calma del mondo, l'ho fatto mio. Saggia Federica. Cercavo da un pezzo un rosso così. MAC lo descrive come un "neutral red" e non posso che confermare, non vedo nessuna predominanza nè del sottotono nè di quello freddo, mi sembra ben bilanciato, anzi, se posso sbilanciarmi un pelo tendente al freddo. Ma è davvero minima la cosa, forse sono io che sono cieca e vedo colori accazzoddiccane, non so potrebbe essere anche blu e nero. O bianco e oro. 
Il suo finish è matte e tutte noi sappiamo bene quanto sono belli, fantastici & strepitosi, ma il fattore che mi ha sorpreso di più di tutti è la sua cremosità, non è secco come Russian Red, ma -per intenderci- assomiglia molto a Lady Danger e ai matte di ultima generazione. Non sbava e non necessita di una matita, però è molto confortevole da usare. Usandolo dalla mattina alla sera, come è capitato che accadesse (dura un'eternità senza ritoccarlo, non si schioda manco con i pasti.), non lascia le labbra incartapecorite o secche as hell.
Great job, MAC!
Vi mostro gli swatches per farvi capire il colore, è davvero bello! Me ne sono innamorata, puellae!




Luce interna indiretta feat. i soliti pelazzi.


Luce solare diretta.

Ho pensato di fare anche qualche swatch comparativo in modo da capire bene quale tonalità di rosso sia, e soprattutto per mostrare a mio padre l'evidenza della realtà, cioè che NO, NON HO 100 MILA ROSSI TUTTI UGUALI. Ok, oldie?


Luce interna solare feat. incapacità nel tracciare linee tutte uguali che vadano nella stessa direzione. All'ora di educazione tecnica, facevo gli origami. Shame on me.




Luce solare indiretta


Luce solare diretta.


Per questi confronti, ho scelto dei rossi che effettivamente non ci azzeccano un accidente. Complimenti, Sara.
MAC Russian Red è più profondo e più saturo, MAC Frank-N-Furter è un'altra faccenda, più cupo e soprattutto ha quel sottotono lampone che si nota tantissimo nella terza foto ed è inoltre più freddo, mentre il Rimmel by Kate nella referenza #01 è più caldo e ha un sottotono mattone. Guardate come Kinky accanto diventa più freddo. Lo vedo solo io, vero? *si raggomitola in un angolo in preda alle visioni.

A questo punto, potrebbe partire un "VaffanBIIIIP Sara", non si trova più, è una limited di Gennaio, sbroc sbroc. E invece no, mie care puellae, il caro Kinky potrà essere ancora vostro cliccando QUA. Non sentite l'odore di giustizia, di virtù morale, di luce divina in questa faccenda? Fatelo vostro, prima che se ne accorgano le folli fans di questo brand e lo facciano sparire per sempre dalla faccia della terra.

Bacini polemici,

Vostra L.